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Autore Cinema francese...
jeanko

Reg.: 23 Ott 2003
Messaggi: 137
Da: Milano (MI)
Inviato: 28-10-2003 17:08  
quote:
In data 2003-10-28 15:17, memole83 scrive:
Anche piace molto la Nouvelle Vague, tanto che l'anno scorso ho fatto un esame di letteratura francese sul tema.Per fare ciò ho letto "Tutto il cinema di Truffaut" (che consiglierei a tutti coloro che ne volessero sapere qualcosa in più). Per chi fosse interessato, a Venezia (al teatro delle Fondamenta Nuove), per tutta novembre fanno una rassegna di film della Nouvelle Vague in lingua originale ("A bout de souffle", "Et Dieu crea la femme", "Les cousins", "Hiroshima mon amour" e scusate se non ricordo tutti i titoli)!



Mi sai dire qualcosa di più?..oppure sai dove posso andare a informarmi?...ma saranno almeno sottotitolati?...fammi sapere qualcosa!!!!!

p.s.: "Tutto il cinema di Truffaut" lo sto leggendo ora ora...veramente bello!...lo consiglio anchio!...jeankò.


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memole83

Reg.: 25 Ott 2003
Messaggi: 35
Da: Venezia (VE)
Inviato: 29-10-2003 16:09  
Ciao. Allora... il sito internet del teatro è www.teatrofondamentanuove.it , però non mi dice se i film sono sottotitolati e nemmeno il prezzo intero dei biglietti. Tra l'altro il teatro è un po' fuori mano!
Questo è il programma:
Martedì 4 novembre 2003

ore 19.30 Incontro E’ mai esistita la Nouvelle Vague?, intervengono Roberto Ellero e Carlo Montanaro

ore 20.45 Rinfresco

ore 21.15 Proiezione del film A bout de souffle (1959, BN, 89 min.)
di Jean-Luc Godard (1930-)

Giovedi 6 novembre 2003

ore 19.30 Proeizione del film Et dieu créa la femme (1956, BN, 95 min.)
di Roger Vadim (1928-2000)

ore 21.15 Proiezione del film Les cousins (1958, BN, 110 min.)
di Claude Chabrol (1930-)

Martedì 11 novembre 2003

ore 19.30 Proiezione del film Les quatre cents coups (1959, BN, 94 min.)
di François Truffaut (1932-1984)

ore 21.15 Proiezione del film Hiroshima mon amour (1959, BN, 91 min.)
di Alain Resnais (1922-)

Giovedi 13 novembre 2003

ore 19.30 Proiezione del film Les amants (1959, BN, 90 min.)
di Louis Malle (1932-1995)

ore 21.15 Proiezione del film Les parapluies de Cherbourg (1964, C, 87 min.)
di Jacques Demy (1931-1990)


Comunque questo è il programma:

Martedì 4 novembre 2003
ore 19.30 Incontro E’ mai esistita la Nouvelle Vague?, intervengono Roberto Ellero e Carlo Montanaro
ore 20.45 Rinfresco
ore 21.15 Proiezione del film A bout de souffle (1959, BN, 89 min.)
di Jean-Luc Godard (1930-)

Giovedi 6 novembre 2003
ore 19.30 Proeizione del film Et dieu créa la femme (1956, BN, 95 min.)
di Roger Vadim (1928-2000)
ore 21.15 Proiezione del film Les cousins (1958, BN, 110 min.)
di Claude Chabrol (1930-)

Martedì 11 novembre 2003
ore 19.30 Proiezione del film Les quatre cents coups (1959, BN, 94 min.)
di François Truffaut (1932-1984)

ore 21.15 Proiezione del film Hiroshima mon amour (1959, BN, 91 min.)
di Alain Resnais (1922-)

Giovedi 13 novembre 2003
ore 19.30 Proiezione del film Les amants (1959, BN, 90 min.)
di Louis Malle (1932-1995)

ore 21.15 Proiezione del film Les parapluies de Cherbourg (1964, C, 87 min.)
di Jacques Demy (1931-1990)

Più tardi chiamo il teatro e vedo se mi danno qualche informazione (tra l'altro io potrei entrare gratuitamente perchè sono iscritta all'università!



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memole83

Reg.: 25 Ott 2003
Messaggi: 35
Da: Venezia (VE)
Inviato: 30-10-2003 16:11  
Brutte notizie dal fronte "Nouvelle Vague".
I film non sono sottotitolati. Il prezzo della tessera è di 20 € per tutta la rassegna. Io comunque proverò ad andarci qualche volta e vedo se capisco qualcosa. Tra l'altro il mio professore di francese (un vecchiotto rompicoglioni) ha detto che vuole venire... io non lo voglio lì.

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juliettina

Reg.: 09 Ott 2003
Messaggi: 141
Da: prato (PO)
Inviato: 30-10-2003 17:33  
A Firenze c'è tra qualche giorno una rassegna sul cinema francese e pensate che sarà ospite CHABROL!!!!!!!!

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Superzebe

Reg.: 25 Mag 2002
Messaggi: 3172
Da: Genova (GE)
Inviato: 30-10-2003 23:59  
...imparo, imparo, imparo...
_________________
Take off your shoes, hang up your wings
Stack up the chairs, roll up the rug
Savor the things that sobriety brings
Drain in the last from a jug...

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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 05-11-2003 23:43  
quote:
In data 2003-10-27 18:37, jeanko scrive:
quote:
In data 2003-10-27 00:59, moxfurbona scrive:

Ciao!!!



Beh...in parte è vero...nel 1959,sotto la presidenza di De Gaulle, il Cnc (Centre
National de la cinématographie) passa dal ministero dell'Industria a quello degli Affari Culturali (presieduto da André Malraux)...il nostro amico Malraux sancì un decreto per modificare i finanziamenti ai film...in pratica, fino ad allora esistevano i "premi di qualità" che andavano a beneficiare i film già realizzati...lui li sostituì con il sistema dell'"anticipo sugli incassi", cioè un finanziamento che poteva essere assegnato a qualunque cineasta volesse realizzare un film (previa approvazione del progetto)...questa manovra, apparentemente un gesto magnanimo e particolarmente "illuminato" da parte del governo francese...si rivelò una fregatura! Il prezzo di tutta questa generosità si tradusse in censura...film bloccati all'uscita (tra cui Le petit soldat di Godard nel '60, la Religieuse di Rivette nel '65...e un'altra dozzina)...Truffaut & Co. che probabilmente avevano capitò la manovra si opposero sin dal principio ...insomma non credo proprio che fossero "pappa e ciccia" con il governo...considera anche che con Malraux lo scontro arriverà a livelli assurdi nell'"affare Langlois" della Cinémathèque!...alla fine non mi sembra fossero promossi così tanto dal Governo! Per quanto riguarda il successo ottentuto dai film...andò a periodi e non poche furono le critiche ai film dei "giovani turchi"...specialmente a Truffaut!
Comunque...la finisco qua...e ti saluto!


_________________

[ Questo messaggio è stato modificato da: jeanko il 27-10-2003 alle 18:38 ]



Ehehe grazie!Ho letto anche ,sul Castoro su Truffaut che lui fece non mi ricordo che film per procurarsi i soldi per girare La mia droga si chiama Julie.Il primo film fu un successo mentre il secondo piaque (si scrive così?) solo ai giapponesi (parole di Truffaut!) e a me (da morire).Quindi in effetti di problemi economici ne dovevano avere ,ad ogni modo io ho scritto quello che aveva detto Chabrole.Forse si riferiva al fatto che ,per l'epoca ,la censura avrebbe potuto essere più rigida.Non so.

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 05-11-2003 23:49  
quote:
In data 2003-11-05 23:43, moxfurbona scrive:
Ho letto anche ,sul Castoro su Truffaut che lui fece non mi ricordo che film per procurarsi i soldi per girare La mia droga si chiama Julie.Il primo film fu un successo mentre il secondo piaque (si scrive così?) solo ai giapponesi (parole di Truffaut!)



Il film di cui parli è "Baci rubati", il terzo capitolo delle avventure di Antoine Doinel.
_________________
"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 06-11-2003 23:18  
Ah-AH!Grazie Tinto!
Sarò mezza nipponica ma anche a me è piaciuto molto più La mia droga...che non Baci rubati!
Ciao!!!

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Shaka1978

Reg.: 11 Dic 2002
Messaggi: 379
Da: PsE (AP)
Inviato: 07-11-2003 00:58  
quote:
In data 2003-10-30 23:59, Superzebe scrive:
...imparo, imparo, imparo...




complimenti per la citazione! Golden boy, vero? kiss
_________________
"Se tu dovessi incontrare Dio, lo trapasserai"(KillBill) "It's water, that's all"(Dancer in the dark) "La rivoluzione non passa per il buco del culo"(Fragola&Cioccolato) "Come si fa ad essere maschilisti con2tette di quella portata?"(Tutto su mia madre)

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america


Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 27
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 07-11-2003 12:19  
ti prego dammi maggiori informazioni....la vecchia firenze che osa avventurarsi fino agli anni 50??in effetti e' cinema,nel rinascimento ancora non se ne parlava...



quote:
In data 2003-10-30 17:33, juliettina scrive:
A Firenze c'è tra qualche giorno una rassegna sul cinema francese e pensate che sarà ospite CHABROL!!!!!!!!


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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 07-11-2003 12:58  
Cinque capolavori assoluti ed atipici di Luis Bunuel. Dentro ed oltre il cinema francese e le "scuole"

1929 UN CHIEN ANDALOU (t.l. Un cane andaluso)

soggetto e sceneggiatura : Luis Buñuel e Salvador Dalì; montaggio: Luis Buñuel; fotografia: Albert Duverger; musica: frammenti di Tristan und Isolde di Wagner e tanghi argentini; scenografia: Pierre Schilzneck; interpreti: Pierre Batcheff (il giovane), Simone Mareuil (la ragazza), Jaime de Meravilles, Salvador Dalì (uno dei preti trascinati), Luis Buñuel (l’uomo che taglia l’occhio alla ragazza); produzione: Luis Bunuel (il film è stato interamente prodotto dalla madre di Buñuel); origine: Francia; durata17min.

Primo film di Luis Buñuel, scritto a quattro mani con Dalì, attribuibile, in alcune trovate, al genio dell’uno e dell’altro: le formiche nella mano, la bicicletta, i pianoforti, l’illustrazione della Merlettaia di Vermeer, lo shaker/campanello, l’abbigliamento del ciclista, il mare, sono simboli tipici del mondo di Dalì. Gli asini putrefatti appartengono, invece, all’immaginario di Buñuel (e sono entrati a far parte anche dell’immaginario di Dalì), così come sono simboli tipici di Buñuel la mano tagliata, i libri/pistole, gli oggetti che cadono dal balcone, la farfalla testa-di-morto, i due che spiano dalla finestra in strada e la scena del bosco. Dalì non partecipò alle riprese, visitò solo un giorno il set ed impersonò uno dei giovani preti. Buñuel curò da solo tutto il film e modificò in alcuni punti la sceneggiatura ed il montaggio: ad esempio, l’occhio tagliato doveva essere l’ultima scena e non la prima. Ed è comunque un’immagine ricorrente negli scritti giovanili di Buñuel che in seguito entrò anche nell’immaginario visivo di Dalì (vedi ad esempio la sequenza degli occhi tagliati che Dalì scrisse per Io ti salverò di Hitchcock).

Purtroppo non è pervenuta la colonna sonora, poiché il film era registrato senza traccia sonora e Buñuel stesso, in sala, provvedeva alla musica. L’effetto doveva essere comunque straniante ed ironico; il regista più amato da Buñuel in quel periodo era Buster Keaton. Auro Bernardi, in un recente saggio, ha ravvisato interessanti e sorprendenti richiami tra alcune inquadrature del film e alcune scene dei film di Keaton.

Il film venne proiettato indipendentemente in una piccola sala parigina ed in seguito al successo i due spagnoli vennero presentati a Breton. Il film dunque non può dirsi surrealista, giacché non concepito da nessuna delle menti del movimento di Breton. Purtroppo il mito che vede Un Chien Andalou come manifesto del surrealismo ha fuorviato gran parte della critica, rendendo quasi impossibile la giusta lettura del livello simbolico dell’opera: ad esempio, la donna nuda seduta di spalle nel bosco, il ragazzo/studente, i riferimenti all’onanismo, appartengono ad un discorso che ha come referente la cultura spagnola di quel periodo. È giusto allora studiare quali siano i rapporti tra il film e la poesia di Lorca e dei poeti della Generaciòn 27, piuttosto che rintracciarvi provocazioni tipiche del gruppo di Breton.

Definire il film surrealista o dadaista è fuorviante…si legga in proposito la biografia di Buñuel nella parte dove specifica come il film fosse pensato esclusivamente per stupire e scandalizzare il pubblico madrileno: l’oscurità di alcuni simboli è dovuta a questa sorta di linguaggio codificato indirizzato ad un certo ambiente culturale, ad esempio la “donna nuda” non è un simbolo astratto, ma è la definizione che dava della poesia pura Jimenez (maestro dei poeti della Generación 27, disprezzato da Buñuel e da Dalì), così come l’asino putrefatto è probabilmente un’allusione all’asino di Platero y yo di Jimenez (“putrefatto” era il termine usato da Buñuel e dai suoi amici per indicare il poeta decadente). Per altre immagini (il rasoio, la farfalla eccetera) si leggano gli scritti giovanili di Buñuel (Luis Buñuel: Scritti letterari e cinematografici edito dalla Marsilio) e specialmente la raccolta di poesia El Perro Andaluz, che darà poi il titolo al film; il legame tra le poesie giovanili e il film è molto eloquente e chiarificatore.

Da notare che Buñuel si sta specializzando come montatore, qualifica che gli permetterà di lavorare negli anni ’30 in America.

1930 L’AGE D’OR (t.l. L’età dell’oro)

soggetto e sceneggiatura: Luis Buñuel e Salvador Dalì; montaggio: Luis Buñuel; fotografia: Albert Duverger; musica: brani Sinfonia Italiana di Mendelssohn, Ave Verum Corpus di Mozart, Debussy, Tristan und Isolde di Wagner, George van Parys, Concerto in do maggiore per violino e orchestra e brani dalla Sinfonia n.5 di Beethoven, un pasodoble e i tamburi di Calanda; scenografia: Pierre Schilzneck; assistenti alla regia: Jacques Brunius, Claude Heyman; interpreti: Lya Lys (la ragazza), Gaston Modot (l’uomo), Caridad de Labarquesque, Pierre Prevert, Max Ernst (il celebre pittore compare all’inizio come capo dei briganti);origine: Francia; produzione: Charles e Marie-Laure de Noailles; durata: 62 min.

Secondo film di Buñuel, durante la stesura della sceneggiatura rompe con Dalì: il pittore tende verso un simbolismo esclusivamente personale e autobiografico e non concorda con l’attacco alla religione di Buñuel; si dissocia pubblicamente dal film e lo definisce con disprezzo “ateo!”. Buñuel si muove quindi da solo. Rimangono alcuni simboli daliniani come la giraffa infiammata che vola dalla finestra (immagine che tra l’altro ricorre anche negli scritti giovanili di Buñuel; non va dimenticato che i due amici hanno un retroterra culturale in comune) o anche la pubblicità in vetrina di un prodotto con la raffigurazione del cigno di Leda, nome mitologico che Dalì, in quel periodo, dava a sua moglie Gala.

Buñuel viene finanziato dai visconti di Noailles, mecenati dei surrealisti. Il legame tra Buñuel e Breton è stretto, ma non troppo vincolante: lo spagnolo entra ed esce subito dal gruppo. L’influenza di Breton si deve rintracciare nelle letture, nei testi proibiti che presta a Buñuel: le 120 giornate di Sodoma del marchese de Sade, che Buñuel non poteva conoscere poiché il libro non era in circolazione (l’edizione che possiede Breton era stata manoscritta da un amico) e Les Chants de Maldoror di Lautremont, testo quasi sconosciuto che era diventato una specie di Bibbia per i surrealisti. Le immagini di malvagità, come il cane preso a calci e l’uccisione del piccolo ritardato, appartengono (in senso lato) al libro di Lautremont. La scena dello specchio con le nuvole e del vestito “animato” si devono ricondurre alla conoscenza e alla frequentazione che proprio quell’anno Buñuel instaura con Magritte. In altre parole, il film è un crogiolo di idee e di riferimenti che rimanda ai fermenti culturali parigini di quegli anni.

In seguito al sequestro del film per ordine del prefetto Chiappe (la folla che invade le vie nell’ultima scene di Un Journal d’une femme de chambre, t.l. Diario di una cameriera, 1963, grida “viva Chiappe!”) viene pubblicato il Secondo Manifesto Surrealista, dove si difende lo spirito dell’opera di Buñuel e il diritto alla libertà d’espressione.

Un lungo salto e poi ancora...

1972 LE CHARME DISCRET DE LA BOURGEOISIE (t.l. IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA)

soggetto e scen: Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière; aiuto reg: Pierre Lary, Arnie Gelbart; fot (Eastmancolor): Edmond Richard; mont: Hélène Plemiannikov; scenogr: Pierre Guffroy; suono: Guy Villette; cost: Jacqueline Guyot; int: Fernando Rey (don Rafael Acosta), Paul Frankeur (François Thévenot), Jean-Pierre Cassel (Henri Senechal), Delphine Seyrig (Simone); prod: Serge Silberman per Greenwich Film Production; or: Francia; dur: 102 min.

1974 LE FANTOME DE LA LIBERTE’ (t.l. IL FANTASMA DELLA LIBERTA’)

soggetto e scen: Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière; aiuto reg: Pierre Lary, Jacques Fraenkel; fot (Eastmancolor): Edmond Richard; mont: Hélène Plemiannikov; scenogr: Pierre Guffroy; suono: Guy Villette; cost: Jacqueline Guyot; int: Bernard Varley (capitano napoleonico); Paul Frankeur (locandiere); prod: Serge Silberman per Greenwich Film Production; or: Francia; dur: 103 min.

1977 CET OBSCUR OBJET DU DESIR (t.l. QUELL’OSCURO OGGETTO DEL DESIDERIO)

soggetto e scen: Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière; aiuto reg: Pierre Lary, Jean_Louis Buñuel; fot (Eastmancolor): Edmond Richard; mont: Hélène Plemiannikov; scenogr: Pierre Guffroy, Enrique Alarcòn; suono: Guy Villette; musica: brani dalla Walkiria di Wagner e flamencos spagnoli; int: Fernando Rey ((Mathieu), Angela Molina e Carol Bouquet (Concita); prod: Serge Silberman per Greenwich Film Production, Les Films Galaxie; or: Francia; dur: 103 min.

E' soltanto un copia incolla da un pagina web, ma potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per parlare di un grandissimo autore che nel forum di Film Up è quasi del tutto trascurato.

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 07-11-2003 alle 13:13 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 07-11-2003 alle 13:18 ]

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danysil

Reg.: 29 Ott 2003
Messaggi: 864
Da: roma (RM)
Inviato: 08-11-2003 12:05  
il cinema francese è il mio preferito in assoluto..sarà nel modo buffo con cui muovono le labbra gli attori francesi,sarà questa famosa "lentezza" criticata da molti,che a me sembra morbidezza e classe..e le ambientazioni, e la fotografia..a me piace.
sicuramente truffaut, chabrol e rhomer.
in particolare il delizioso "racconto d'autunno".
poi, ma qui andiamo sul pesante, sul sociale alla ken loach, "la ville è tranquille", di cui però non ricordo il regista.
e sempre sul sociale "la vita sognata dagli angeli" e "il ladro" di Zonca
_________________
LeLLa
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Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa.

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lemona

Reg.: 07 Gen 2002
Messaggi: 819
Da: ferrara (FE)
Inviato: 08-11-2003 12:22  
un grande film francese e' un cuore in inverno e nelly e monsieur arnould, ma in generale da trauffault( vedi la sposa in nero) a chabrol, a techine' o zonca' e' difficile che sbaglino un film, ed in generale i francesi sono di ottimo livello

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